Recupero palazzina liberty Milano 2001
INTERVENTO DEL 2001 – PALAZZINA LIBERTY, VIA BELLEZZA
APPALTO PUBBLICO PER IL COMUNE DI MILANO
A Milano sorge in via bellezza n°16, a due passi da Porta Ludovica e dal parco Ravizza dove si estendono gli edifici dell’università Bocconi, la palazzina Liberty edificata nel 1901, oggetto dell’intervento di recupero conservativo e progettazione architettonica.
Il corpo di fabbrica, che oggi accoglie un circolo ricreativo per non vedenti, occupa una superficie di mq 662 a cui vanno accorpati 429 mq di cortile retrostante.
Il progetto di recupero ha interessato la facciata principale per tutta la totalità e la parte l’interna dell’edificio che occupa, al piano terra, una superficie di mq 97,88 e al primo piano mq 319,648; all’esterno l’intervento ha interessato una superficie di mq 331,31 relativa al terrazzo, ai balconi e cortiletto su strada. Il suo aspetto stilistico, con qualche elemento decorativo su disegno neo-romantico, rispecchia i canoni dell’architettura Liberty utilizzati nei primi del Novecento a Milano. L’edificio è costruito morfologicamente da un corpo unico che presenta due aggetti architettonici sottostanti ai due piccoli terrazzi di rilevante interesse stilistico architettonico. Lo stato di ritrovamento si presentava in condizioni precarie, a causa della sua contingente vecchiaia e della poca manutenzione. Il buono stato strutturale generale dell’opera, eccezion fatta per la copertura, ha reso possibile limitare gli interventi strutturali alla sola formazione del vano corsa ascensore, mentre la situazione dei decori in bassorilievo e pittorici, gli accessori, i materiali presenti nella facciata principale, le pavimentazioni esterne, le murature interne, i servizi sanitari e tutto il sistema impiantistico, si presentavano in condizioni precarie pertanto si è provveduto ad una completa ri-progettazione e sostituzione di queste componenti per rendere lo stabile conforme alle attuali norme e alle nuove esigenze.
Lo spirito con cui è stata intrapresa la progettazione della ristrutturazione e del recupero conservativo, si è basato sulla ricerca storica, la conservazione e valorizzazione degli elementi tecnologici e formali esistenti. I criteri metodologici attuati sono stati finalizzati al rispetto totale dell’esistente e all’adeguamento tecnologico e statico. Nel progetto di ripristino si è puntato infatti alla tutela del bene architettonico, teso alla definizione formale e strutturale, per questo l’intervento si è articolato in modo da sfruttare le potenzialità della fabbrica senza inutili modificazioni dell’impianto planimetrico .
Molta attenzione si è rivolta all’interno dell’edificio, per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche tenendo conto dei tre concetti base per una corretta progettazione: accessibilità, fruizione e adattabilità.
Le pavimentazioni sono state completamente sostituite con graniglie di marmo tipiche dell’epoca di costruzione dello stabile infatti tutti i materiali utilizzati sono frutto di un’ accurata ricerca che ha tenuto conto dell’epoca dell’edificio.
Si sono quindi ottenuti ambienti adatti ad accogliere i visitatori ed i fruitori che in questi spazi riescono a trovare la loro dimensione.
Pubblicazioni:
RIABITA (Rima editrice), marzo 2003, n° 3; pagg. 2 – 8;